28. febbraio 2022

Suva - una storia di successo sociale

La Suva è molto più di una compagnia di assicurazioni. Combina prevenzione, assicurazione e riabilitazione in ambito di infortuni sul lavoro e nel tempo libero. La Suva è gestita dalle parti sociali. I rappresentanti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della Confederazione siedono nel Consiglio della Suva. Questo fa della Suva un pilastro del partenariato sociale in Svizzera. In questa intervista, Nicola Skory, esperto di sicurezza, ci dà un'idea del lavoro della Suva.

Intervista: Regina Pinna-Marfurt e Manuela Valladolid Chorda
Foto: Suva

Signore Skory, Com’è organizzata la Suva e quali sono i suoi servizi? E in Ticino?

Dal 1918 la Suva è più di un’assicurazione, in quanto coniuga prevenzione, assicurazione e riabilitazione in ambito di infortuni sul lavoro e nel tempo libero. La Suva è gestita dalle parti sociali: i rappresentanti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della Confederazione siedono nel Consiglio della Suva. Questa particolarità rende la Suva un pilastro del partenariato sociale in Svizzera.

In quanto azienda autonoma di diritto pubblico essa assicura contro le conseguenze finanziarie di un infortunio sul lavoro o nel tempo libero rispettivamente di una malattia professionale, gestisce inoltre l’assicurazione militare e l’assicurazione infortuni dei disoccupati oltre a due cliniche (Bellikon e Sion) di riabilitazione. Per questo motivo essa si propone come interlocutore in materia di prevenzione e riabilitazione. I 4370 collaboratori suddivisi tra la sede principale di Lucerna, le 2 cliniche e le 18 agenzie sul territorio nazionale si occupano di circa 130 000 imprese, che hanno 2 milioni di dipendenti, ne consegue che circa la metà delle persone che lavorano in Svizzera è assicurata alla Suva.

In tutta la Svizzera, quindi anche in Ticino, viene offerta un’ampia gamma di servizi tesi alla trasmissione delle regole di sicurezza nei posti di lavoro. Il referente principale è sempre il datore di lavoro che, di fatto ha la responsabilità nel garantire posti di lavoro sicuri e salubri. In un ambito più articolato ci si rivolge chiaramente anche ai collaboratori ed al pubblico in genere per ampliare le possibilità d’informazione e sollecitazione di un mutamento dei comportamenti che oggi portano ancora a troppe sofferenze causate dagli infortuni.

Parallelamente la Suva (in qualità d’organo d’esecuzione) esegue controlli a campione sui posti di lavoro. Questi controlli sono tesi, da una parte, alla verifica del rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza e tutela della salute e, dall’altra, alla correzione di eventuali carenze. Così facendo viene dato un impulso positivo al costante miglioramento dei processi produttivi adottati dai datori di lavoro. In tale novero vengono osservati non solo gli aspetti legati agli infortuni professionali, ma anche gli aspetti legati alla prevenzione delle malattie professionali.

Le constatazioni e le misure correttive vengono sempre documentate in forma scritta ed inviate al datore di lavoro fissando un termine per l’attuazione. La forma ed il “peso” dello scritto dipendono dalla gravità delle carenze riscontrate. In casi particolarmente gravi, in cui l’integrità delle persone coinvolte è messa a rischio in modo importante, già sul posto, si arriva a ordinare addirittura una sospensione delle lavorazioni nelle zone esposte a tali rischi mediante “decisione”. Tale procedura d’esecuzione è definita a livello federale ed essa regolamenta anche l’erogazione di multe ai datori di lavoro.

Che competenze deve avere un collaboratore della Suva che opera nell’ambito dei controlli sui cantieri?

Tutti i collaboratori che operano sul terreno in qualità di rappresentanti dell’organo d’esecuzione LAINF (Suva) hanno una solida formazione tecnica. Per il settore della costruzione le formazioni tecniche sono rappresentate da ingegneri (ETH, SUPSI), d’impresari costruttori dipl. fed. e occasionalmente da Tecnici SSST.

A questa formazione di “base” si deve poi aggiungere una formazione specifica nel campo della sicurezza e della tutela della salute (Ingegneri della Sicurezza CFSL, Esperti in sicurezza CFSL, Specialisti della sicurezza sul lavoro e della protezione della salute).

I datori di lavoro, committenti o DL conoscono la legge che permette loro di visitare i cantieri? Quale sono le possibili responsabilità legate alla loro presenza in cantiere in caso di loro infortunio?

Le eventuali responsabilità nel caso di eventi infortunistici sui cantieri sono regolate dal diritto applicabile in ogni singolo caso.

Di principio già l’Ordinanza sui lavori di costruzione (OLCostr) definisce la necessità di allontanare dal cantiere chi, con il suo stato o il suo comportamento, metta in pericolo sé stesso o altre persone (OLCostr; art. 4 cpv. 2).

A questo aspetto si possono poi aggiungere altre basi legali che possono entrare in gioco; mi piace rammentare l’articolo 41 del Codice delle Obbligazioni “Chiunque cagiona un danno è tenuto a risarcirlo” e l’articolo 229 del Codice Penale che punisce chiunque non osservi le regole dell’arte edilizia e con ciò metta in pericolo la vita o l’integrità delle persone.

Come evolve il settore edile nel Cantone Ticino e più nello specifico, i cantieri?

Da quanto ho iniziato a lavorare per la Suva nel 2006 ho potuto riscontrare un enorme miglioramento nell’approccio alla sicurezza e alla tutela della salute nelle imprese di costruzione e le statistiche ne danno conferma. Un grande lavoro svolto dai partner sociali nel promovimento della sicurezza e della salute sui cantieri e questo nonostante una situazione del mercato della costruzione ticinese molto aggressiva sul fronte della concorrenza.

In tale ottica si pone anche il grande impegno delle associazioni professionali che hanno funto da moltiplicatori per i loro associati offrendo corsi agli addetti ai lavori. Quindi si può sicuramente parlare di un lavoro di squadra, un lavoro che non è ancora finito poiché resta ancora molto da fare.

Le sfide future sono incentrate sul mutamento della percezione del pericolo da parte dei lavoratori ed in tal senso il tassello centrale sarà l’istruzione periodica delle regole vitali da parte di ogni superiore, la verifica della corretta attuazione giornaliera delle regole vitali e la correzione sistematica delle carenze ad esse legate. Una grande sfida, far sì che si riesca a dire STOP nel caso le regole vitali non siano adempiute

 

Più che un'assicurazione
La Suva è più che un'assicurazione. Oltre a garantire una copertura finanziaria in caso di infortunio, la Suva offre un’ampia gamma di servizi di riabilitazione e supporta i lavoratori infortunati in modo ottimale nel reinserimento professionale e nel ritorno a una vita normale. Il lavoro della Suva inizia però molto prima che si verifichi un infortunio: grazie alle attività di prevenzione e alla collaborazione con le aziende assicurate, la Suva si adopera per ridurre gli infortuni in modo efficace e a impedire inutili sofferenze. La nuova OLCostr è il tassello di un puzzle che, combinato con le altre attività di prevenzione, ci avvicina alla nostra missione, ossia rendere il lavoro e il tempo libero più sicuri.

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